>>> Involving doubts - 2501 // Francesco Igory Deiana
Involving doubts - 2501 // Francesco Igory Deiana
22 Novembre - 10 Gennaio 2015
Orari 18, D406 - Fedeli alla linea arte contemporanea
Orari 18, D406 - Fedeli alla linea arte contemporanea
Involving doubts su importanti testate italiane ed internazionali: Juxtapoz, Arrestedmotion, Widewalls ed Artribune
“Involving Doubts riunisce il lavoro di due artisti, 2501 e Francesco Igory Deiana, che hanno condiviso esperienze di vita e modi di ricerca, presentando uno scambio che vede il suo inizio un anno fa.
La cultura progettuale che deriva dagli anni di formazione non accademica a Milano è animata da un’attitudine comune che parte dai graffiti, dallo spazio urbano, e dalla sua lezione di adattarsi al contesto..."
Tratto dal testo critico a cura di G. Matta
La mostra “Involving Doubts” riunisce il lavoro dei due artisti 2501 e Francesco Igory Deiana che hanno condiviso esperienze di vita e modi di ricerca, presentando uno scambio che vede il suo inizio un anno fa.
La cultura progettuale che deriva dagli anni di formazione non accademica a Milano è animata da un’attitudine comune che parte dai graffiti, dallo spazio urbano, e dalla sua lezione di adattarsi al contesto.La mostra “Involving Doubts” riunisce il lavoro dei due artisti 2501 e Francesco Igory Deiana che hanno condiviso esperienze di vita e modi di ricerca, presentando uno scambio che vede il suo inizio un anno fa.
La cultura progettuale che deriva dagli anni di formazione non accademica a Milano è animata da un’attitudine comune che parte dai graffiti, dallo spazio urbano, e dalla sua lezione di adattarsi al contesto.
“Involving Doubts riunisce il lavoro dei due artisti 2501 e Francesco Igory Deiana che hanno condiviso esperienze di vita e modi di ricerca, presentando uno scambio che vede il suo inizio un anno fa.
La cultura progettuale che deriva dagli anni di formazione non accademica a Milano è animata da un’attitudine comune che parte dai graffiti, dallo spazio urbano, e dalla sua lezione di adattarsi al contesto...."
Tratto dal testo critico di G. Matta.